Gli Aristogatti

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Ambientato a Parigi nel 1910 narra le avventure della gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: Bizet, Matisse e Minou. La famiglia di gatti abita felice in una grande casa in stile classico assieme alla proprietaria, un'agiata e anziana borghese. Proprio a causa dell'età avanzata, Madame Adelaide decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti ed in successione, alla morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Ma sfortunatamente, quando convoca l'Avvocato George Hautecourt per redigere il testamento, la loro conversazione viene casualmente ascoltata da Edgar, che dopo un iniziale sconforto decide di sbarazzarsi dei gatti.Così, mentre Duchessa e i gattini si esercitano nella pittura, nel canto e al pianoforte, Edgar prepara loro una cena a base di sonnifero che in breve li fa cadere in un sonno profondo assieme al loro amico, il topolino Groviera. Nella notte poi, quando anche Madame dorme, carica Duchessa e i gattini su di un sidecar che guida fuori Parigi con l'intento di abbandonarli il più lontano possibile. Lungo la strada, però, incontra due cani, Napoleone e Lafayette, specializzati nell'assalire chiunque passi dalle loro parti.Nella colluttazione che ne nasce, la culla contenente Duchessa e i gattini viene sbalzata via e termina sotto un ponte, in mezzo ai prati, mentre Edgar, in qualche maniera, riesce a sfuggire ai due cani. Nel frattempo scoppia un temporale e Madame, preoccupata che i gatti possano aver paura, realizza che sono scomparsi. Groviera, risvegliatosi, li va a cercare per la strada ma senza successo.L'indomani ecco apparire a Duchessa un grosso gatto rosso, che canta e balla, Romeo. Il gatto è stato attratto dalla bellezza di Duchessa, anche perché, in un primo momento, non aveva notato i gattini nella culla. L'incontro con Romeo è provvidenziale. Dopo aver appreso da Duchessa che sia lei che i gattini devono ritornare da Madame Adelaide, decide di accompagnarli, facendoli salire sul furgoncino di un lattaio (quando quest'uomo frena di colpo, spaventato dall'arrivo improvviso di Romeo sul cofano) e poi li ospita in una vecchia casa abbandonata, occupata dal gatto trombettiere Scat Cat e la sua gang di gatti randagi jazzisti, i quali poi vanno di notte a suonare per strada, per poter lasciare libero il letto ai gattini. Strada facendo incontrano anche due sorelle oche inglesi di nome Adelina e Guendalina Bla Bla, che tentano di insegnare a Romeo come si nuota, quando questi si tuffa nel fiume per salvare la piccola "Minou", caduta dal ponte della ferrovia. Nel dialogo tra le due oche e i gatti emergono i modi di fare aristocratici di Duchessa e quelli di Romeo, molto più grezzi, ma alla fine, Adelina e Guendalina decidono di andare a Parigi con loro, poiché la loro meta era proprio il ristorante parigino "Le petit café", dove il loro zio Reginaldo faceva il cameriere, ma il cuoco aveva deciso di servirlo come menù del giorno. Quando gli Aristogatti riescono a tornare a casa, Romeo decide di ritornare alla sua vita di gatto girovago, mentre Duchessa e i gattini finiscono in un sacco per mano del maggiordomo Edgar e poi in un forno spento, quando Madame Adelaide li sente miagolare, ma poi si convince di aver sognato. Nel frattempo, il topolino Groviera avverte Romeo dell'accaduto, che si precipita al salvataggio, dopo aver mandato il topino a chiamare Scat Cat e i suoi compagni. Quando questi arrivano a destinazione, fungono da rinforzo per Romeo (alle prese con Edgar che tentava di inforcarlo), assalendo Edgar e insieme alla cavalla Frou Frou, riescono a far finire il maggiordomo nel baule destinato ai gatti, così quando arrivano gli addetti ai traslochi, lo caricano per Timbuctù. Alla fine del cartone animato, Madame Adelaide decide di adottare Romeo e di fondare una casa di riposo per tutti i gatti randagi di Parigi, quindi entreranno nella casa dell'anziana signora anche Scat Cat e i suoi compagni. Il finale del filmvede proprio tutti i personaggi animali della storia (compresi il topino Groviera, le oche Adelina e Guendalina con il loro zio Reginaldo, la cavalla Frou Frou e il duo canino "Napoleone-Lafayette") in una stanza al piano di sotto che cantano tutti insieme "tutti quanti voglion fare jazz".

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